29 set 2013

Il Pignoletto diventa una bandiera.

Un aumento della produzione intorno al 5% e una qualità decisamente buona, specialmente per i bianchi. Le riserve d’acqua accumulate in primavera e le attuali forti escursioni termine giorno-notte costituiscono infatti le condizioni ideali per una maturazione graduale e senza stress fisiologici delle uve e dunque il presupposto per avere vini fini e aromatici..



 “Il Pignoletto – ha spiegato Rabboni - si potrà fare solo qui e qui dovranno essere fatti gli investimenti”. Secondo Francesco Cavazza Isolani, titolare dell’azienda e presidente del nuovo Consorzio del Pignoletto, costituitosi lo scorso maggio, “l’iter per il riconoscimento dovrebbe chiudersi in tempo per presentare al prossimo Vinitaly le due nuove denominazioni”.
Un rafforzato legame con il territorio di produzione anche per l’Igt Emilia, il cui nuovo disciplinare (già inviato a Bruxelles) prevede che anche la fase di spumantizzazione di questo Lambrusco debba avvenire esclusivamente nella zona di produzione delle uve, vale a dire nel territorio dell’Emilia-Romagna (esclusa la provincia di Rimini) e in quello delle province di Mantova e Cremona.

 http://goo.gl/iSS48Q

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