11 mag 2020

Il Kinodromo torna in streaming con il profetico "Buio"

Il film di Emanuela Rossi che due anni fa immaginava una società costretta a vivere chiusa in casa on line fino al 21 maggio.

Dopo la felice iniziativa del 25 aprile con le Finestre resistenti e i "Corti alla finestra", anche Kinodromo tenta la strada dello streaming per riallacciare il filo con il suo pubblico. E lo fa - fedele alla sua vocazione - con "Buio" film indipendente della regista di Fermo ma formatasi al Dams, Emanuela Rossi.

Ambientato in un futuro distopico, dove un’apocalisse ambientale costringe le persone a vivere chiuse in casa perché il mondo esterno non è più frequentabile, l’opera girata due anni fa assume una valenza quasi profetica. Distribuito solo online da Courier Film, è la storia di Stella, diciassette anni che vive con le due sorelle più piccole, Luce ed Aria, in una casa dalle finestre sbarrate, dove il tempo sembra essersi fermato in una Torino surreale.


Ogni sera, il padre rientra, si spoglia della maschera antigas e della tuta termica, porta il cibo e aggiorna le figlie con i racconti del disastro che continua a decimare l’umanità. All’interno della casa però il conflitto sta per esplodere: le ragazze crescono, gli equilibri si rompono. Quando una sera il padre non torna, Stella decide di uscire per mangiare. Nel cast anche Denise Tantucci e Valerio Binasco.
Il film è disponibile fino al 21 maggio sul sito di Kinodromo dove sarà possibile acquistare un biglietto valido sette giorni al costo di 4,90 euro (tramite PayPal), ma stasera alle 21 sulla pagina Facebook di Kinodromo c’è pure il dibattito. Alle 21 la regista con il produttore Claudio Corbucci, Antonio Carloni ed Elena Roda, responsabile del Cinema Europa, presenteranno l’opera.
Anche le tradizionali visioni cinematografiche del lunedì al cinema Europa di via Pietralata diventano così virtuali. « La speranza è che si tratti di una breve parentesi - osserva Paolo Marzoni, socio fondatore di Kinodromo -. Per noi nati per dare uno spazio alle opere cinematografiche che pur meritandolo non lo trovano e per sostenere i lavoratori dello spettacolo era importante ritrovarsi. Inoltre gli introiti dello streaming contribuiranno ad abbattere i costi fissi che l’Europa sta continuando a sostenere anche a sala chiusa».
Fonte: bologna.repubblica.it

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