L'ateneo di Bologna apre la prima laurea in Intelligenza Artificiale
Al via anche un nuovo centro di ricerca con sei professori stranieri per
studiare le implicazioni psicologiche, etiche e giuridiche di un mondo
guidato dai robot
Assistenti virtuali, auto a guida autonoma,
robotica avanzata, modelli predittivi. L'università di Bologna ha
attivato la laurea magistrale, in lingua inglese, in Intelligenza
artificiale. E' la prima in Italia insieme a un corso analogo, ma più
settoriale, alla Sapienza di Roma. Il corso si concentra sulle
discipline fondanti e applicative dell’intelligenza artificiale: knowledge representation, reasoning, machine learning, visione artificiale, trattamento del linguaggio naturale, data science,
sistemi di supporto alle decisioni. Ma ci sarà spazio anche per
tematiche trasversali come le neuroscienze cognitive e le implicazioni
etiche e sociali delle nuove tecnologie. Al termine del percorso
formativo i laureati saranno “specialisti in Artificial Intelligence”: figure tecniche altamente specializzate.
Questa laurea internazionale "è un obiettivo che volevamo assolutamente
centrare e le prime risposte dal mondo industriale di questa regione
sono state entusiastiche", assicura il prorettore Mirko Degli Esposti,
docente di Matematica. Come spiega il direttore del dipartimento di
Informatica, scienza e ingegneria Antonio Corradi, il corso "dovrebbe
consentire di qualificare ulteriormente le persone in modo da rispondere
alle richieste che ci vengono dal territorio". Gli studenti previsti
per il primo anno sono non più di 60, con una quota riservata agli
stranieri (una trentina quelli attesi).
Altra novità è il centro interdipartimentale per la ricerca
sull'intelligenza artificiale che aprirà in primavera. Ci lavoreranno
decine di ricercatori, di cui sei stranieri. "Stiamo schierando una
capacità di ricerca di livello mondiale", non esita ad affermare il
prorettore alla ricerca Antonino Rotolo. Il settore è ovviamente molto
promettente: negli ultimi sei anni l'ateneo di Bologna ha raccolto 50
milioni di euro di finanziamenti per 120 progetti di ricerca
sull'intelligenza artificiale. Tra questi un maxi-progetto europeo da 20
milioni per la creazione di una piattaforma europea sull’intelligenza
artificiale. Il tutto aspettando il 2022 quando la conferenza mondiale
sull'Artificial intelligence, la Ljcai-Ecai arriverà sotto le Due Torri.
"Il tema- sottolinea ancora Rotolo- non è la fuga dei cervelli ma
quello dell'attrattività dei cervelli. Ma per attirarli serve un
progetto forte".
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